venerdì 18 gennaio 2008

Scontrino fiscale in farmacia, scatta la protesta

Dopo l'entrata in vigore della norma che consente di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute per l'acquisto di medicinali solo se risultino certificate da scontrino fiscale "parlante", vale a dire contenente il nome del farmaco acquistato e l'indicazione del codice fiscale del destinatario, l'associazione di difesa dei consumatori Cittadinanzattiva protesta per un iter che giudica troppo farraginoso e poco funzionale.

"Troppi i disagi dei cittadini segnalati in diverse aree del Paese, urge un intervento per permettere l'esibizione del semplice codice fiscale e evitare ulteriori difficoltà per i contribuenti. A questo si aggiunga che molte volte in Farmacia non si richiede al cittadino né la tessera né il codice fiscale, emettendo così uno scontrino che non permetterà più la detrazione dei costi".

Cittadinanzattiva rivolge quindi un pressante appello:

- all'Agenzia delle entrate, perché semplifichi il percorso per la richiesta del tesserino sanitario. Oggi è infatti necessario rivolgersi all'Agenzia territoriale, fornire fotocopia della propria carta di identità e del codice fiscale. Solo così sarà emessa una tessera temporanea che permetterà l'emissione, in farmacia, del nuovo “scontrino parlante”, valido ai fini della detrazione. Chiediamo inoltre che, almeno fino a quando non sarà completata la diffusione a tutti i cittadini della tessera sanitaria, sia permessa la semplice esibizione del codice fiscale.

- ai farmacisti, affinché ricordino la necessità dell'esibizione del tesserino, anche con l'affissione di cartelli chiari all'ingresso e nelle prossimità delle casse. Chiediamo inoltre una moratoria sugli scontrini emessi da luglio a dicembre dell'anno appena passato. Sono molte le Agenzie territoriali che infatti richiedevano che, accanto al semplice scontrino, il farmacista emettesse un altro documento contenente la natura, la qualità e la quantità del farmaco più il codice fiscale ai fini della detrazione per l'anno 2007. Poiché in molti casi questo non è stato fatto, o addirittura si è consigliato di apporre il proprio codice fiscale dietro lo scontrino, temiamo che chi pagherà il conto di questa confusione sarà il cittadino, che molto probabilmente si vedrà contestate le cifre in detrazione proprio relative a questo tipo di scontrino. Come sempre la responsabilità ricadrà sui cittadini e non sui farmacisti inadempienti.

“Non è possibile accettare che per colpa dell'entrata in vigore di una normativa prima che tutti fossero in possesso della tessera sanitaria", ha dichiarato Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva, "i cittadini debbano subire per l'ennesima volta l'inefficienza della Pubblica amministrazione. Aggiungendo il danno economico alla inevitabile perdita di tempo” .


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