giovedì 17 gennaio 2008

Totti - Torino 4 - 0

Macché turnover, macché Toro di seconda mano: tanto la Coppa Italia è la solita seccatura. Il Toro voleva un’impresa, ha lasciato l’Olimpico con una disfatta, la seconda in tre giorni. Primo tempo coraggioso e attento, poi il black-out totale che ha distrutto novanta minuti da incorniciare all’andata e un’ora di coraggiosa resistenza ieri sera. Tutta colpa di Totti.

Finché è rimasto in panchina, la Roma è apparsa confusa e imprecisa. Quando Spalletti ha sdoganato Francesco, la partita è cambiata, la Roma ha preso il volo, il Toro ha chiuso la sua avventura di Coppa Italia (dal 1994 non arriva al quarti di finale), PaperTotti (da ieri in edicola con Topolino) ha realizzato una doppietta ed è arrivato a 200 gol in giallorosso. Dopo il 3-1 dell’andata nella notte del Recoba risorto (due gol, assist), era giusto provarci anche contro una Roma che si colloca a distanze siderali dai granata. Dunque la Coppa poteva essere un antibiotico che scaccia i germi della crisi, così Toro verissimo, squadra modificata in fretta a furia senza remore. In soffitta la fantasia, avanti con la concretezza del 4-4-2. Coperti e allineati verso l’obiettivo. Davanti Di Michele e con lui il Chino. Poteva essere l’idea giusta.

Anche Spalletti ha precettato i pezzi da novanta come se fosse campionato. E la partita è stata subito nelle mani della Roma, ma la difesa granata reggeva alla grande. Natali su tutti, Di Loreto attento, Comotto con l’elastico corto per non sguarnire troppo la retroguardia. Prova corale di grande efficacia. Forse troppa rinuncia visto come è finita. Per mezzora la squadra di Novellino ha soprattutto badato a mettere mine sulla strada degli avversari, poi al primo accenno di calo romanista, la truppa granata ha guadagnato metri preziosi di prato e ha cominciato a farsi vedere dalle parti di Doni. E alla fine del primo tempo le occasioni da gol migliori erano proprio del Toro. La prima al 32’ sprecata da Di Michele che non sfruttava un assist divino di Grella e depositava il pallone fra le braccia di Doni scatenando le ire di Novellino. La seconda (difficile da concretizzare) al 36’, ancora con l’attaccante sempre a zero gol, che riprendeva una respinta di Doni su tiro di Recoba, ma da posizione molto angolata trovava Cicinho a sbarrargli la strada.

Metà impresa era compiuta. Occorreva continuare a resistere, con la speranza che l’estro di Recoba non si spegnesse sul più bello. Invece il Toro si è squagliato insieme al suo attaccante. E’ bastato che scattasse l’effetto Totti per cancellare i granata. Il Pupone si materializzava al 14’ come vice Vucinic e in meno di due minuti cambiava tutto. Il Toro, finora molto compatto in difesa, si disintegrava di colpo e subiva un doppio ko micidiale. Al 15’ era Giuly, subentrato a Taddei, che innescava Mancini lasciato solo e libero di colpire. Subito dopo altro affondo del francese, Corini bucava, Totti infilava Sereni. Fine di un sogno. Il disastro si completava al 28’ quando Lanna arpionava Mexes in area e Totti trasformava il rigore e poi ancora al 44’ su affondo di Giuly che si faceva beffa di Lanna.


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